La moderazione del traffico è una disciplina che consente di favorire la convivenza fra i diversi utenti della strada: nata negli anni settanta in Olanda, sviluppa il concetto di “strade abitabili” (divenuto noto con il termine olandese woonerf), caratterizzate dall’alta permeabilità degli spazi. Il termine “moderazione del traffico” viene dunque oggi spesso usato in modo non appropriato: come se l’obiettivo ultimo di questa disciplina fosse solamente una sicurezza puntuale, una misura volta, ad esempio, a percorrere o attraversare una strada in sicurezza.
L’obiettivo della moderazione del traffico dovrebbe essere invece il perseguire spazi democratici, di convivenza, che consentano a tutti gli utenti della strada, a partire dai più deboli, di avere le medesime possibilità di godere dello spazio pubblico: sicurezza, dunque, ma anche e soprattutto qualità. Il modello di sviluppo dello spazio stradale e pubblico cui ci siamo piegati, troppo a lungo, è stato “veicolo-centrico”. L’ auto privata ha invaso progressivamente spazi tradizionalmente destinati ai pedoni: le corsie carrabili sono state ampliate a favore della velocità e della scorrevolezza, si è persa la funzione sociale e urbana dei luoghi pubblici adibiti, troppo spesso, a parcheggi. Strade e piazze hanno perso la loro identità storica e si sono trasformate da teatro e scena della vita dell’uomo, in teatro e scena dell’automobile.
Le misure di moderazione del traffico possono contribuire a ristabilire un equilibrio, un principio di democrazia e di uguaglianza nell’uso degli spazi pubblici, favorendo la permeabilità, la possibilità di attraversamenti multipli, la fruizione e il godimento degli spazi per tutti gli utenti.
Disegnare strade “a misura di bambino” significa renderle accessibili a tutti, aumentando la qualità e l’attrattività dei luoghi. Uno spazio “a misura di bambino” non significa solamente continuo, sicuro, attrattivo, divertente, verde: significa che il parametro di progettazione è il bambino. La sua altezza, le sue capacità fisiche e motorie, le sue inclinazioni, i suoi interessi. Fra i cosiddetti utenti deboli della strada, i bambini sono quelli più esposti: diminuita capacità di vedere gli oggetti in movimento, impulsività, differente grado di concentrazione caratterizzano il loro comportamento nel traffico.
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